mercoledì 22 luglio 2015

#4 Storia - I bersaglieri tirolesi

I bersaglieri tirolesi


Al  momento della dichiarazione di guerra all'Austria il fronte tirolese era sguarnito di truppe regolari ed era impossibile prelevarne dagli altri fronti, dove erano in corso sanguinose offensive. L'aiuto più valido, quello che salvò il fronte meridionale nelle prime settimane di guerra, venne dalla mobilitazione dei "bersaglieri immatricolati", chiamati in tedesco Standschützen. Si trattava degli iscritti ai tradizionali e secolari poligoni di tiro "al bersaglio", donde l'appellativo di "bersaglieri" dato loro nelle comunità del Tirolo italiano.
Dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia nel maggio 1915 il Tirolo riuscì in tre giorni a mettere insieme 38.000 Tiroler Standschützen, tutti volontari giovanissimi o anziani, non ancora o non più soggetti al servizio militare obbligatorio per la loro età. Inoltre in tali reggimenti potevano arruolarsi anche molti giovani studenti che dopo l’esame di maturità si presentavano spontaneamente per l’addestramento: tali soldati erano chiamati “volontari per un anno”.

Tiroler Stanschützen


E' necessario ricordare che, in fatto di prestazioni militari, il Tirolo aveva una posizione particolare, unica nell'impero asburgico, fin dal 1511. Sulla base delle antiche libertà delle comunità tirolesi, sempre riconfermata dai principi regnanti (privilegi del principe vescovo Egnone di Trento e concessi alle valli giudicaresi il 12.6.1255), non esisteva in questa regione la servitù della gleba, che era ancora generale in Europa, dalla Spagna alla Russia. Le comunità godevano di libertà e autonomia nell'amministrazione dei loro beni e difendevano anche con la forza certe franchigie "conquistate con il sangue".

Raggiunse importanza storica la convenzione militare del 1511 tra l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e le cinque componenti della dieta di Innsbruck , secondo la quale i giovani tirolesi non avrebbero mai prestato servizio militare fuori dalla loro nazione.
Si impegnavano, invece, a costituire compagnie di combattenti fino a 20.000 uomini, qualora il territorio tirolese fosse aggredito da forze esterne; solo la difesa quindi veniva presa in considerazione.
La convenzione entrò nella storia del Tirolo con il nome di Landlibell del 1511.

Il 18 maggio 1915, quando era ormai scontato che l'Italia avrebbe dichiarato guerra all'Austria, un preciso ordine dell'imperatore Francesco Giuseppe mobilitò tutte le compagnie degli Standschützen per il servizio di guerra. In pochissimi giorni furono richiamati i bersaglieri e sottoposti a visita militare. Coloro che vennero dichiarati abili passarono direttamente nelle caserme dalle gendarmeria e ricevettero l'uniforme dei cacciatori imperiali.
Si trattava di una truppa improvvisata, eterogenea, priva di un vero e proprio addestramento militare. C'era solo la conoscenza dell'arma e del suo uso. Aveva però nell'animo la convinzione di un sacrosanto dovere: un'ora tragica la chiamava nuovamente a difendere contro l'invasore la propria gente e la propria terra.
Pochissimi furono i renitenti. I paesi tirolesi furono svuotati della componente maschile; nessun caso simile si verificò nella storia del mondo, che tutti gli uomini di una popolazione siano stati mobilitati e impegnati su un fronte di guerra come nel Tirolo.

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